storia - Rifugio Scotti - Località Sasso Bisolo - 23010 Val Masino (SO) Italy

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storia

il rifugio
Era il 1964 quando Scotti Ugo decise di costruire un ristoro in località Sasso Bisolo. L'idea era balenata poichè in quegli anni ENEL aveva intenzione di costruire una diga in Località Predarossa; Sasso Bisolo era quindi diventato una sorta di piccolo paese di operai addetti alla costruzione della strada di collegamento che da Valbiore arrivava fino a Predarossa.
La prima "baracca" (così veniva chiamata in quanto costruita interamente in legno e lamiera) sorgeva alcune centinaia di metri più avanti rispetto alla posizione attule, dove, in prossimità della sbarra dell'ENEL, è ancora possibile vedere il basamento della struttura.
Lo stabile cadde poco dopo essere stato costruito, a causa di una violenta tromba d'aria, e quindi venne scelta come nuova ubicazione l'attuale posizione. La parte inferiore fu costruita totalmente in sasso e con legni ricavati dagli alberi della zona, mentre la parte superiore vennero utilizzate le "macerie" della vecchia baracca. Alla fine il progetto della diga non si concretizzò, ma i lavori di costruzione della strada asfaltata che conduce fino a 2000 metri di quota ai piedi del monte Disgrazia, vennero ultimati. Da allora il rifugio è una conusciutissima meta per gustare i migliori piatti tipici della tradizione vengono Valtellinese: pizzoccheri e polenta taragna sono solo alcune delle portate che vengono preparate.
Le difficoltà iniziarono nel 1977, quando un a frana, in località Valbiore, interruppe il collegamento della strada, ripristinato solo 13 anni dopo, nel 1990. Nel 1991, a seguito di una malattia, Ugo muorì e la gestione del rifugio passò al figlio Costante e alla sua famiglia. Nella primavera dello stesso anno vennero costruiti dei muri in sasso sulla parte superiore della struttura e per la primavera del 1992 erano stati preventivati i lavori di ristrutturazione più importanti, quelli dell'intero piano superiore della struttura. 
Purtroppo una seconda frana interruppe nuovamente il collegamento.
Anche se i dubbi sulle origini delle frane resteranno molti, per il ripristino della viabilità, venne presa la decisione di costruire un nuovo tracciato sull'altro versante della vallata. Le amministrazioni locali si susseguivano ma, nonostante le promesse, i lavori tardavano a volgere al termine. Fu l'intervento di un imprenditore di Ardenno, con una donazione, a permettere il completamento del tracciato: l'anno 2012 vide finalmente ripristinata in modo definitivo la viabilità. E finalmente, con vent'anni di ritardo, fu possibile riprendere i lavori di completamento della ristrutturazione dello stabile che purtoppo verteva in condizioni pessime.
Lo spirito è rimasto quello di un tempo e la nostra promessa è quella di impegnarci al massimo per migliorare sempre di più...
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